COSÈ LARTROSI?
Lartrosi o osteoartrosi (O. A.) è
la più comune affezione degenerativa articolare,
ad andamento
cronico, che si caratterizza per il dolore e la
limitazione
funzionale delle articolazioni. È una delle più comuni
malattie invalidanti
ad elevato impatto sociale, economico e
lavorativo.
Lartrosi colpisce lessere umano a partire dai 40
anni circa, ma generalmente
solo negli individui oltre i 60 anni
diventa sintomatica. Essa
coinvolge lintera struttura articolare
determinando modificazioni della
cartilagine articolare, dellosso
sottostante, della membrana sinoviale e
delle strutture
capsulo-legamentose. Nessuna persona che raggiunga la
vecchiaia può
considerarsi esente da tale patologia ed è da ritenersi quasi
come
unevoluzione naturale.
E NEL GINOCCHIO?
Nellartrosi di ginocchio o
gonartrosi distinguiamo
una forma primitiva o idiopatica e una
forma
secondaria ad altre patologie. Più spesso un
pregresso trauma,
le deviazioni assiali ma anche
patologie distrettuali come gli esiti
di osteocondrite
dissecante, le meniscectomie e la lesione
dei
legamenti predispongono allinsorgenza precoce
della
malattia.
Il ginocchio è tra le sedi più frequentemente
interessate
dallosteoartrosi: si manifesta tipicamente
con dolore
e limitazione funzionale.
ESISTONO SITUAZIONI PREDISPONENTI?
Molte sono le situazioni che
predispongono allinsorgenza dellartrosi del ginocchio:
	- LE MALATTIE GENETICHE non è
	possibile intervenire in alcun modo su queste cause;
 
- LA FAMILIARITÀ si può cercare di
	evitare, per quanto possibile, con gli stili di vita e
lavorativi,
	lesposizione al freddo, allumidità e ai piccoli traumi
	ripetuti che nel loro insieme,
su lunghi periodi di tempo,
	favoriscono linsorgenza dellartrosi; 
- IL SOVRAPPESO seguire una corretta
	dieta alimentare e mantenere il peso forma entro
limiti
	accettabili;
 
- DIFETTI DI ALLINEAMENTO DELLARTO
	INFERIORE si può intervenire chirurgicamente
correggendo
	preventivamente il difetto;
 
- LAVORI ALTAMENTE USURANTI deve
	essere ridotta lesposizione allaffaticamento articolare;
 
- LATTIVITÀ SPORTIVA se
	praticata a livello agonistico e per molti anni, i traumatismi
	ripetuti
portano inevitabilmente alla comparsa precoce dellartrosi
	e particolarmente negli
sport di contatto.
Si può solo ritardare
	linsorgenza dellartrosi riducendo, per quanto possibile, i
	fattori
sopraelencati. 
SINTOMATOLOGIA
Il dolore è il sintomo più
caratteristico ma non esclusivo, dapprima lieve e sporadico
poi
intenso e continuo. È il dolore che spinge il paziente a recarsi
dal medico curante e dallo
specialista perché causa disabilità
fisica e un peggioramento della qualità di vita.
Allinizio il
dolore è presente solo quando è richiesta una maggiore
sollecitazione come
nel salire e scendere le scale o nel cammino
prolungato, poi, nelle forme avanzate, è
presente anche a riposo,
talvolta notturno, specie nei cambiamenti meteorologici.
Il dolore è
spesso riferito sia in sede anteriore che posteriore e tende ad
accentuarsi
durante il cammino per poi regredire con il riposo. Il
gonfiore del ginocchio è segno
di versamento articolare ed è
confermato dal ballottamento rotuleo in presenza di una
raccolta di
liquido.
Il crepitio può essere provocato con la palpazione,
talvolta udito durante il movimento articolare
ed è indicativo di
alterazioni degenerative cartilaginee, soprattutto se associato a
dolore.
DIAGNOSI
La diagnosi si basa sulla
sintomatologia, lesame clinico e gli accertamenti
radiologici
convenzionali. Non esiste una correlazione lineare tra
sintomatologia e deficit funzionaleda un lato e dato radiografico
dallaltro. Infatti, se si considera letà (anziani oltre i
65
anni), la prevalenza della gonartrosi come manifestazione clinica
varia tra il 9 e il 17%
(più alta nelle donne) mentre, se si
considera laspetto radiologico, lincidenza di questa
patologia
aumenta sensibilmente (uomini 33%; donne 37%).
Il dato più
significativo è che le manifestazioni cliniche dellartrosi
aumentano in maniera
esponenziale con il passare degli anni fino a
poter dire che in età avanzata, dopo i 70
anni, nessun paziente è
esente dallartrosi radiografica.
Lesame obiettivo è
indispensabile per valutare la stabilità articolare, le deviazioni
assiali,
la motilità, rumori articolari e rigidità.
Si deve
osservare il paziente anche in stazione eretta per valutare
lallineamento dellarto
inferiore; si evidenzia così la
presenza o meno di deviazioni dellasse femoro-tibiale (varismo
o
valgismo di ginocchio) e leventuale differenza di lunghezza degli
arti inferiori.
ESAME RADIOGRAFICO
A tuttoggi, nonostante le più
moderne tecniche di imaging, la radiologia convenzionale
tradizionale
resta una tecnica fondamentale ed irrinunciabile nello studio della
gonartrosi:
permette lidentificazione delle lesioni elementari, la
valutazione dellentità del danno
anatomico in generale e il
controllo della progressiva degenerazione articolare nel tempo. 
Sono
sufficienti le radiografie nelle due proiezioni standard, una in
antero-posteriore AP sotto carico (cioè in piedi) e
	una in laterale  LL.
Con la proiezione radiografica
AP si
	può valutare il restringimento della rima articolare,
	lirregolarità delle
superfici cartilaginee, la presenza di cisti
	subcondrali e di ossificazioni marginali.
Ove necessario, la
	teleradiografia panoramica degli arti inferiori consente di
	valutare
lallineamento femoro-tibiale misurando langolo
	formato dallintersezione degli
assi longitudinali di femore e
	tibia. In stazione eretta è normalmente presente un
valgismo di
	5°-7°: questangolo è frequentemente alterato con un ginocchio
	varo più
raramente con un ginocchio valgo.
Radiograficamente la
	gonartrosi viene divisa in stadi di gravità crescente dal
	grado
zero al quarto grado secondo la classificazione di Kelgren e
	Lawrence come illustrato
in tabella 1.
TERAPIA
Lobiettivo della terapia
	dellartrosi di ginocchio si prefigge effetti a breve termine,
	per
quanto riguarda il controllo del dolore e la riduzione
	dellinfiammazione, e, a medio e
lungo termine, il rallentamento
	della progressione, la prevenzione delle deformità e il
recupero
	del movimento. Per conseguire tale obiettivo possono essere
	utilizzate terapie mediche o chirurgiche che trovano precise
	indicazioni a seconda delletà del paziente e
della gravità
	dellartrosi.
Il paracetamolo è il farmaco di elezione da
	considerare come prima scelta, molto conveniente
per il rapporto
	rischio beneficio e costi; se efficace può essere continuato
	nel
tempo fino a dosi di 3 g/die.
Al fine di potenziarne leffetto,
	sono stati prodotti farmaci in cui, al paracetamolo, è
	stato
associato un analgesico puro come i derivati oppiacei
	(codeina, tramadolo, ossicodone).
Gli antinfiammatori non steroidei
	cosiddetti  FANS  sia tradizionali che anti Cox
2, sono
	farmaci utilizzati per la particolare efficacia e rapidità
	dazione; il loro uso
però deve essere limitato nel tempo, specie
	per quelli tradizionali, a causa della
più elevata frequenza di
	effetti secondari indesiderati come ulcere e
	sanguinamenti
gastrointestinali; in particolare vanno presi in
	considerazione nei pazienti che non
rispondono al
	paracetamolo.
Unaltra classe di farmaci usata nellO. A. sono i
	cosiddetti symptomatic slow-acting
drug (SYSADOA), integratori
	alimentari a base di condroitinsolfato, un componente
base della
	cartilagine articolare: assunti per via orale, essi si prefiggono di
	mantenere
la normale elasticità e consistenza della cartilagine, ma
	non hanno efficacia
quando lartrosi è già manifesta.
Le
	infiltrazioni intrarticolari di cortisonici a lunga durata dazione
	sono indicate per le fasi acute di dolore soprattutto se associate a
	versamento articolare e comunque vanno eseguite
con parsimonia
	poiché gli steroidi possono ledere la cartilagine se
	somministrati
ad alte dosi e ripetutamente a breve distanza di
	tempo.
Lacido ialuronico, comparso sul mercato circa 30 anni fa,
	va affermandosi sempre
più: è una sostanza naturale presente nel
	liquido articolare detto sinoviale di cui si
propone di ricreare
	consistenza e caratteristiche fisico-chimiche; ne esistono vari
	tipi
che si distinguono per il diverso peso molecolare e quindi per
	la diversa consistenza
fisica. Linfiltrazione intrarticolare con
	acido ialuronico ha permesso di ridurre
drasticamente lassunzione
	di FANS, analgesici e steroidi, ottenendo una
	significativa
riduzione del dolore e un netto miglioramento della
	funzione articolare nei pazienti
affetti da gonartrosi
	iniziale.
Iniettato nelle articolazioni lacido ialuronico induce
	una normalizzazione della visco
elasticità del liquido sinoviale
	stesso e unattivazione dei processi di riparazione
	della
cartilagine determinando una riduzione della sintomatologia
	dolorosa e un miglioramento
della funzionalità articolare. Questa
	terapia è anche nota come viscosupplementazione
(VS).
Nel tempo
	lindustria è riuscita ad aumentare il peso molecolare dellacido
	ialuronico
fino ad arrivare a dosi di 1.200.000 Dalton. La bassa
	incidenza di effetti collaterali e la
sicurezza della manovra
	infiltrativa, rendono questi prodotti particolarmente indicati in
	tutti pazienti affetti da gonartrosi specie laddove i fans siano
	controindicati o sconsigliati.
La viscosupplementazione inoltre,
	contrariamente ai FANS, può essere eseguita anche in
pazienti in
	terapia con farmaci, anticoagulanti e antiaggreganti
	piastrinici.
Col passare degli anni un numero sempre crescente di
	pazienti trova giovamento dalle
infiltrazioni intrarticolari di
	acido ialuronico, con un beneficio più evidente nelle forme
di
	lieve-media gravità; un po meno nei casi più gravi ove, quando
	indicato, è meglio
eseguire lintervento chirurgico.
A questo
	riguardo, le osteotomie (interventi correttivi dellasse delle
	ossa lunghe) rappresentano
un rimedio di grande efficacia purchè
	eseguite preventivamente prima che si
instaurino fenomeni
	degenerativi e vengono praticate sul femore o sulla tibia a
	seconda
del difetto di asse femoro tibiale da correggere. Limpianto
	di artroprotesi, monocompartimentale
o totale, diventa inevitabile
	quando le altre terapie hanno fallito. Nonostante
il rischio
	operatorio sia molto basso e la durata delle protesi superi ormai la
	media dei
15 anni, si preferisce procrastinare lintervento fino
	ai 60-65 anni. Non è definito quale
sia il limite minimo di età,
	ma un impianto protesico va evitato nelle persone giovani
	o
relativamente giovani, se non in casi particolarmente gravi e
	selezionati. Daltro canto,
nei pazienti che abbiano già compiuto
	70 anni, in presenza di un quadro artrosico grave
non esiste alcun
	motivo per procrastinare lintervento, in quanto la presenza di
	gravi
deformità articolari o latteggiamento dellarto in
	posizione viziosa ne limita il risultato.
NOVITÀ TERAPEUTICA
Negli ultimi anni è stato
commercializzato un nuovo acido ialuronico ad altissimo
peso
molecolare e ad elevata viscosità che trova indicazione anche nelle
forme artrosiche
più conclamate. Grazie allutilizzo di questo
prodotto un beneficio clinico,
seppur meno evidente, è stato
rilevato anche nei pazienti con osteoartrosi più grave
(4° grado)
laddove, per i più svariati motivi, non è possibile eseguire un
intervento
chirurgico di artroprotesi. Il miglioramento che si
ottiene con una sola seduta si
protrae per un tempo abbastanza lungo,
circa 6 mesi e oltre a mitigare o ridurre la
sintomatologia algica,
migliora nettamente anche la funzionalità articolare e quindi
lo
svolgimento delle attività quotidiane. Questo consente una
significativa riduzione
dellassunzione di farmaci analgesici e
anti-infiammatori. Nella somministrazione
bisogna fare attenzione che
tutta la sostanza (3 ml) vada nella cavità articolare
altrimenti
risulta molto dolorosa la sua presenza nei tessuti molli,
anche se nel giro di
circa 15 giorni il dolore svanisce. Con alcuni
accorgimenti rispetto ad una infiltrazione
tradizionale si può
ovviare a questo inconveniente.
Nella nostra esperienza di circa 6
anni numerosissimi pazienti sono in trattamento con
tale metodica di
cui circa 2/3 con beneficio e 1/3 in attesa di impianto protesico.
Il suo impiego trova sempre più
spazio, sia nei pazienti relativamente più giovani
nei quali è
ancora sconsigliata una protesi di ginocchio sia nei pazienti che
sono
in attesa di intervento o che, pur avendo una O. A. marcata ed
una età maggiore
di 65 anni non possono essere sottoposti ad un
intervento chirurgico a causa delle
patologie
concomitanti.
Lapproccio terapeutico che adottiamo può essere
schematizzato come segue:
1° grado: terapia medica antinfiammatoria
ed antalgica e/o cure fisioterapiche, riposo;
2° grado: come il
grado 1, più infiltrazioni intrarticolari con acido ialuronico a
bassomedio
peso molecolare o intervento di correzione di eventuali
deviazioni assiali in relazione
alletà del paziente;
3° grado:
come grado 1 più infiltrazioni intrarticolari con acido ialuronico a
medio/alto
peso molecolare e uso di un tutore ortopedico oppure
intervento chirurgico di osteotomia
o impianto di artroprotesi
monocompartimentale o totale in rapporto alletà del
paziente e al
quadro radiografico;
4° grado: intervento chirurgico. Laddove non è
possibile intervenire, come seconda
scelta sono consigliate
infiltrazioni intrarticolari con acido ialuronico ad altissimo
peso
molecolare associate o no a cortisonici a lento rilascio e uso
di un tutore ortopedico.